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In scena a Lamezia la commedia "Bello di Papa'"dedicata al piccolo scomparso Antonio F

  • www.infooggi.it
  • 13 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

LAMEZIA TERME (CZ) 12 MARZO - «I figli non si scelgono ma si accettano». Così ha detto l’attore Biagio Izzo sul palcoscenico del teatro Grandinetti di Lamezia Terme, stracolmo di spettatori, a conclusione della commedia “ Bello di papà” di Vincenzo Salemme, dedicata al piccolo scomparso Antonio Federico e andata in scena al teatro Grandinetti nell’ambito della rassegna teatrale di “Vacantiandu” diretta da Nico Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo.

La frase è di fondamentale importanza in quanto racchiude in sé l’essenza della commedia individuabile nel travaglio sociale, economico e psicologico di gran parte della generazione dei cinquantenni che devono fare i conti con le novità rappresentate dai giovani pronti a prendere il loro posto e dalle difficoltà finanziarie. Ispirato a momenti di vita reale e incastonato in una luminosa scenografia, curata dal pluripremiato Alessandro Chiti, il racconto è stato presentato dal mattatore Biagio Izzo e dagli altri attori di altissimo livello, con leggerezza e ricchezza di gag, trovate originali, comiche e colpi di scena giungendo direttamente al pubblico che , per due ore e trenta, si è abbandonato a sane risate e al puro divertimento. La tipica e divertente farsa napoletana di Vincenzo Salemme, rielaborazione di un suo vecchio canovaccio del 1996, ha riscosso il successo già ottenuto in numerose città italiane riproponendo il modello delle nuove tipologie di famiglie di cui il dentista Antonio Mecca ( Biagio Izzo) è un esempio lampante. La commedia è la storia di una famiglia strampalata che si può ritrovare in ogni angolo del nostro Paese, è la storia di bambini mai cresciuti, di adulti arroccati sulle proprie posizioni conquistate nel tempo, di egoismi che non lasciano spazio ai bisogni altrui. Fidanzato da dodici anni con l’ucraina Marina ( Yuliya Majarchuck) e dedito ad una cura maniacale per la casa e gli oggetti, Antonio è costretto ad improvvisarsi papà di Emilio (Domenico Aria) suo caro amico quarantenne che, sotto ipnosi, per consiglio di uno psicanalista Ferdinando (Mario Porfito) deve rivivere la sua infanzia per riacquistare l’equilibrio psichico perduto a causa della mancanza del padre. In verità si tratta di un inganno ordito dall’avvenente compagna ucraina che vorrebbe convincere Antonio, che non vuole figli, della bellezza della paternità. E alla fine riesce nell’intento perché Antonio cede all’amore per il figlio Emilio , di cui era diventato controvoglia padre per un mese, allorquando ad un suo finto suicidi, si convince che la paternità va al di là di quella biologica quando attecchisce in un legame di affetto, rispetto e autorevolezza. Con le parole “ Bello di Papà”, rivolte ad Emilio, cala il sipario sulla commedia i cui proventi saranno destinati alla prosecuzione dei Laboratori teatrali già realizzati nelle scuole Don Saverio Gatti, Sant’ Eufemia e Pitagora e alla realizzazione di altri nuovi laboratori finalizzati alla trasmissione dell’amore per quel teatro che il piccolo Antonio amava tanto. Oltre alla verve comica di Biagio Izzo, che ha dato tutto se stesso recitando con il movimento del corpo unito alle varie sfumature e tonalità della voce, si è messa in luce anche la splendida performance della madre di Antonio (Adele Pandolfi) , del bassissimo fratello Attilio (Arduino Speranza ) sottomesso alla moglie, e della appariscente cognata Sheila ( Rosa Miranda ) che si è imposta per la sua forte presenza scenica strappando al pubblico risate ed applausi. A suscitare lusinghieri consensi, tra gli altri interpreti, anche Luana Pantaleo , assistente dello psicanalista.

Foto di Scena: Bello di papà


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